Questa volta parleremo di soluzioni ibride o integrate, ovvero come sfruttare le peculiarità di più fonti di energia rinnovabile, facendole lavorare in simbiosi per elevare il risultato e minimizzarne i limiti.

Spesso questi sistemi vengono definiti ibridi, vocabolo molto in voga adesso a causa del comparto auto, ma la definizione giusta darebbe integrati.

Le fonti rinnovabili, inutile negarlo, hanno delle limitazioni che spesso, insieme alla poca cultura in merito, ne frenano la diffusione di massa.

Altrettanto spesso però, queste caratteristiche possono essere compensate da altre fonti rinnovabili, in un lavoro d’insieme che rende il sistema molto competitivo nei confronti dei sistemi tradizionali.

Esamineremo alcuni casi tipici, ma ogni installazione è diversa dalle altre, per cui solo una puntuale progettazione, dopo un attento sopralluogo, può dare delle soluzioni ottimali.

 

SOLARE TERMICO E BIOMASSA

Quando installiamo una caldaia a biomassa dobbiamo pensare anche alla produzione dell’acqua calda sanitaria. In inverno sarà la stessa caldaia a produrne, tramite un bollitore o un volano termico con serpentino rapido.

In estate non sarebbe conveniente far funzionare la caldaia per la sola produzione del sanitario. Le caldaie a biomassa mal tollerano accensioni e spegnimenti ravvicinati e per un tempo limitato.  Ciò ne aumenterebbe il consumo e si sporcherebbe anche maggiormente la canna fumaria.

Un complemento ideale può essere il solare termico. Normalmente la sua produttività inizia quando finisce la necessità di accensione della caldaia a biomassa. Si può sfruttare lo stesso bollitore o volano termico, semplicemente aggiungendo un serpentino in più, diminuendo i costi dell’impianto. Inoltre entrambe le soluzioni possono godere del conto termico, cumulabile, e quindi rendere la pratica più economica dovendo farne una sola.

 

CALDAIA A CONDENSAZIONE E POMPA DI CALORE

Se vogliamo diminuire i costi di gestione di un appartamento con un impianto di distribuzione con radiatori, magari in ghisa, non possiamo utilizzare una pompa di calore tradizionale. La sua temperatura di mandata ideale è troppo bassa per avere un ottimo comfort nelle giornate più fredde.

Al contrario, durante le mezze stagioni, il rendimento della pompa di calore è ottimo e consente notevolissime economie di gestione. In questo periodo non solo serve meno potenza, ma anche una temperatura più bassa. Possiamo quindi prevedere un sistema ibrido con caldaia a condensazione e pompa di calore, con una unica centralina di comando che, in base alla sonda esterna, sarà in grado di scegliere se utilizzare l’una o l’altra sorgente di calore o entrambe in combinazione.

Ai fini dell’incentivo, se il complesso è certificato come un assieme dal produttore tutti i componenti possono accedere al conto termico quando sostituiscono una caldaia. Altrimenti può essere richiesta la detrazione fiscale.

 

POMPA DI CALORE E BIOMASSA

Per i motivi che abbiamo spiegato nella prima soluzione, la caldaia a biomassa non è al suo massimo rendimento se deve produrre l’acqua calda in estate. Se non è disponibile lo spazio per i pannelli solari, o se la sua installazione e i collegamenti sono troppo onerosi, possono essere validamente sostituiti da una pompa di calore per il sanitario. Il suo rendimento (COP) in estate e nelle mezze stagioni, quando la caldaia è spenta, è al massimo. Così abbiamo anche in inverno una soluzione di backup per l’acqua calda.

 

POMPA DI CALORE E SOLARE FOTOVOLTAICO

Le pompe di calore, sia quelle per il riscaldamento che quelle per la produzione dell’acqua calda sanitaria, nella stragrande maggioranza dei casi sono alimentate ad energia elettrica.

Già con l’alimentazione dalla rete garantiscono un ottimo risparmio se ben installate e dimensionate. Il completamento ideale è l’impianto fotovoltaico, che è in grado di produrre praticamente a costo zero l’energia necessaria per l’alimentazione della pompa di calore stessa.

Ciò aumenterà economicamente sia il rendimento della pompa di calore che quello dell’impianto FV stesso, perché ne aumenterà l’autoconsumo.

Un gemellaggio ideale che consente di avere, se i dimensionamenti sono corretti, una casa energeticamente autosufficiente.

Quasi tutte le soluzioni sopra proposte possono rientrare nella nuova agevolazione del credito d’imposta del 110% se inserite in un progetto di riqualificazione energetica. Quindi eseguite senza esborso da parte del proprietario dell’abitazione